Escursione Archeologica
Palazzolo Acreide e Cava d’Ispica
Vi consigliamo di visitare Palazzolo Acreide (abitanti 9204, 670 m.s.l.m.) si trova in provincia di Siracusa. Nel 664 a.C., sulla collina detta Acremonte, che separa le valli dell’Anapo e del Tellaro, i Siracusani fondarono Akrai. Molte sono le citazioni d’antichi storici e scrittori, che fanno riferimento al ruolo di Akrai in importanti avvenimenti della storia siciliana. Tale luogo prima ancora di essere apprezzato dai siracusani fu scelto dai Siculi che vi innalzarono un proprio villaggio intorno al XII sec.
Numerose furono le dominazioni che si avvicendarono nel corso dei secoli: romana, bizantina, araba, normanna. Da qui le varie denominazioni date alla città: Akrai, Acre, Balansùl, Placeolum o Palatioli ed infine Palazzolo a cui, nel 1862, fu aggiunto il patronimico di Acreide. All’interno del parco archeologico, dominante la valle dell’Anapo si trova il Teatro Greco. La sua scoperta si deve al barone Gabriele Judica, nel 1824. Uomo di cultura, amante dell’antico, studiò e salvaguardò i beni archeologici per le generazioni future. La sua costruzione si fa risalire intorno al II sec. a.C. durante il regno di Ierone II. A ridosso del teatro si trovano i resti del Tempio di Afrodite. A Sud-Est le latomie dette dell’Intagliata e dell’Intagliatella.
Cave d’Ispica, secondo l’archeologo Biagio Pace Cava Ispica è una delle più grandi curiosità archeologiche della Sicilia per il suo aspetto pittoresco e il grande numero di escavazioni nelle pareti rocciose del suo lungo corso fin nell’altopiano di Modica. La particolare morfologia della cava, a forma di gola, il tipo di roccia, la posizione naturalmente adatta alla difesa, la prossimità del mare, hanno contribuito a rendere questo luogo uno dei maggiori insediamenti rupestri della Sicilia. Nella parte Nord della Cava, con pareti rocciose più adatte all’insediamento umano, più numerose sono le tracce di abitazioni, le grotte (abitate dall’VIII secolo a.C. agli inizi del XX), le necropoli.
Mulino ad acqua, riportato all’antico splendore della prima metà del XVIII secolo dall’appassionato lavoro della famiglia Cerruto, il mulino ad acqua “Cavallo d’Ispica”, a Modica, è tornato a far vivere antichi ricordi. Le pale, spinte dall’armonioso gioco dall’acqua del Busaidone, hanno rimesso in moto l’antico mozzo e, come una volta, il grano diventa farina sotto l’incedere instancabile delle macine in pietra.
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Destination
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Departure Time
9:30 -
Return Time
17:00